Le responsabilità di un allenatore

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Per le novità c’è da attendere qualche giorno. Ma già si prospetta un Adn Swim Project più ‘occidentale’, con l’ingresso di elementi belgi e britannici. “No, nessun atleta italiano in arrivo” solita risposta di coach Andrea Di Nino alla solita domanda postagli ad ogni nuova stagione. A Berlino, l’azienda Adn ha collezionato due medaglie “Non un bilancio in passivo, ma ci aspettavamo maggior profitto”. Non da Evgeny Korotyshkin, che si è preso questo 2014 “Per riflettere se continuare, e come continuare, o smettere con l’agonismo. Non voglio fargli pressioni, perciò la sua decisione potrebbe arrivare domani come tra un anno”. Govorov è il più veloce europeo di sempre in jammer nei 50 farfalla, ma quel 22”87 è arrivato in batteria “Dopo il bronzo si è scusato con me; gli ho detto ‘La colpa è solo mia’. Perché se un atleta non nuota il tempo migliore in finale, l’errore è dell’allenatore. E atteggiamenti tipo ‘Povero, ha sentito la pressione’ danno all’atleta alibi pericolosi: se è così, che intervenga lo psicologo nel pre gara”. Fesikov, argento nella 4X100, ha vissuto un anno più da padre che da atleta; la moglie Anastasia Zueva tornerà a nuotare solo a fine settembre, saltando Doha per i Mondiali in vasca lunga. E a un anno da Kazan 2015, la situazione del nuoto russo è pesante “Gli atleti non sentono la fiducia dello staff nazionale, non c’è un clima adatto a performare al grande evento come durante l’anno – viceversa, l’Italia - continua sulla linea di Debrecen: giovani allenati benissimo affiancano nuotatori d’élite che si alternano al podio di anno in anno”.
 
moscarella@swimbiz.it  

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