L’ebbrezza del nuoto

Un comunicato di scuse, via Twitter, col quale Michael Phelps ammette di aver guidato con un tasso alcolemico superiore al limite, a velocità eccessiva e superando la doppia linea continua(leggi qui) "Sono consapevole della gravità delle mie azioni e mi prendo ogni responsabilità". La cauzione  per uscire di cella è salata (da fonti di Swimbiz, si aggira attorno ai 2.000.000$) e il Cannibale starà forse vivendo un dèja vu del 2004, o di quando il suo bong fece il giro del mondo. Ma le disavventure non mancano nel nuoto. L'Asia fa "tripletta" col cinese Sun Yang arrestato per guida senza patente e, più di recente, il furto di una fotocamera (leggi qui) da parte del giapponese Tomita e la notte brava del singaporegno Joseph Schooling, che a luglio nuotò un 100 farfalla "alla Phelps"(leggi qui): ubriaco (forse qualcosa in più, i media stranieri usano il termine intoxicated), sarebbe stato riportato al villaggio atleti degli Asian Games dalla sicurezza, insieme a due compagni. E nel post Londra 2012, complice la delusione olimpica, la squadra australiana finì nell'occhio del ciclone in patria, per una "cultura" tossica nel villaggio olimpico, fatta di alcolici e bullismo(leggi qui). Chiudono il "girone" due arresti fuori patria: Il francese Meynard, trovato in possesso di marijuana in Brasile(leggi qui) e lo scozzese Dan Wallace, fermato per aver orinato su un'auto della polizia americana(leggi qui); ai Giochi del Commonwealth, tuttavia, ha promesso di aver dato una svolta alla sua vta.
 
moscarella@swimbiz.it

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