L’urlo liberatorio di Pippo

Copyright foto: Swimbiz

Il tempo di toccare la piastra, voltarsi e poi eccolo mostrare i denti da leone. Quasi riusciva a mettere la mano davanti a Manaudou (48”55) e ci ha anche scherzato su “Fossi stato più alto…”. In generale, però, Filippo Magnini ammette che non è stato un anno sereno per lui e “Se devo continuare a fare allenamenti che non mi piacciono, meglio lasciar perdere. Ho mangiato m… (si trattiene n.d.r.) per anni e sinceramente sono un po’ stanco”. In fondo, il suo obiettivo l’ha ottenuto: dimostrare, con 48”71, di essere ancora grande anche come singolo. Segue l’analisi tecnica “Lucas mi aveva chiesto di passare a 23”60 e così ho fatto. Nei 100 mi serve un equilibrio perfetto, fino all’ultimo centesimo” un equilibrio che deve trovare anche nel suo costume “Sono pignolo, ma solo così arrivano i risultati. Questo è in fase di elaborazione, ma siamo sulla giusta via”. Inevitabilmente, però, le domande passano alla polemica con la Fin “Nessuna polemica: semplicemente ho detto che la legge dev’essere uguale per tutti. E’ giusto che, se la Federazione ha chiesto 48”60 come tempo, quello va fatto. Però si può essere elastici con chi l’ha sfiorato - e sulla staffetta - mi piacerebbe guidare ai traguardi che le competono la più veloce staffetta che abbiamo mai avuto" . In coda, segnaliamo le parole di Florent Manaudou, vincitore della gara, sui suoi 100 stile libero “Sono soddisfatto. Non so se questa prestazione sia sufficiente a sostituire Agnel nella staffetta francese: farò i 50 farfalla lo stesso giorno e la medaglia individuale è più importante. Alla staffetta penserò l’anno prossimo”.
 
moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram