Giro di boa, nella lunga settimana di assoluti a Riccione. Si può fare un primo, sommario bilancio. Al di là dei risultati cronometrici e delle prestazioni che poi sono il vero punto d’interesse di queste qualifiche mondiali formato 2015 in direzione della russa Kazan. Riccione con il suo stadio del nuoto è ormai da anni il crocevia acquatico da cui passa il grande nuoto. Appuntamento fisso, centrale quel che basta, ricettivo il giusto, insomma un mix ideale per fare della “adriatic riviera” la casa del nuotatore. Tutti e tutto a Riccione, e il fine settimana la vasca assoluta si accorcerà con tanto di pontone per ospitare lo scudetto tricolore, finale del campionato a squadre. Dai cinquanta (metri) qualificanti ai venticinque che se facessimo un paragone tennistico è come passare dalla terra rossa al sintetico, o giù di lì, qualcuno dice giustamente che sono nuoti separati, diversamente intesi, diversamente interpretati, senza nulla togliere d’importanza agli specialisti della vasca corta. Insomma la critica c’è ed è costruttiva sotto il profilo del marketing dell’evento ma anche quello della prestazione ovviamente. In parole povere la finale della Brema perde un po’, me lo si consenta, come coda dell’assoluto. E tutto questo anche in termini televisivi. Proporrei lo scenario variabile e variante di una finale che cambi di anno in anno città ospitante. Ma soprattutto un tricolore in vasca da cinquanta, sull’onda lunga appunto di chi magari potrebbe cercare il crono mondiale (come per le Universiadi, la cui qualificazione non è prevista come coda lunga al Settecolli, ndr) anche in questa occasione. In un’ unica soluzione spettacolo scudetto e crono. Semplice come bersi un caffè, all’occorrenza Una morning note acquatica prima d'iniziare questa penultima giornata di grande nuoto.
zicche@swimbiz.it
L'editoriale è stato citato e commentato dal telecronista Tommaso Mecarozzi e dal commentatore tecnico Luca Sacchi durante la diretta tv degli Assoluti su Rai Sport
Menu