Quando il nuoto diventa… Salvador

Copyright foto: gianluca alberani

Negli ultimi anni nei Paesi centro-americani si sta diffondendo la pratica del nuoto e, a livello agonistico, i primi risultati già si vedono con l’oro della giamaicana Alia Atkinson a Doha ai mondiali in vasca corta 2014. O con giovani come il salvadoregno Marcelo Acosta, quest’anno alla ribalta negli 800 stile alle Arena Pro Swim Series di Mesa, lo scorso anno argento nei 400 stile alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino. Proprio a El Salvador il tecnico italiano Gianluca Alberani, allenatore di Acosta (per i due si avvicinano i Giochi Panamericani di Toronto) a capo della squadra Azura Florida Aquatics, ha rappresentato nei giorni scorsi la FINA in un clinic sullo sviluppo nel nuoto nel Paese “L’importanza di saper nuotare, la tecnica dei quattro stili, la preparazione di Acosta, forum con i genitori... El Salvador ha buone strutture e molti giovani e bambini si avvicinano al nuoto” commenta a Swimbiz. Alla mancanza di disponibilità economica in cui giacciono molti Paesi di Centro America e Caraibi, almeno rispetto all’Europa, le federazioni acquatiche del CCCAN  (corrispettivo della LEN) rispondono lanciando una sfida, come afferma Alberani  “Quella di offrire loro un futuro migliore attraverso borse di studio negli Stati Uniti – pur precisando che - chi può praticare sport in Paesi come El Salvador ha già una disponibilità economica stabile, seppur medio-bassa rispetto agli standard europei e nord americani”. Non a caso, molti atleti si allenano tra il proprio Paese d’origine e le strutture a disposizione dei colleges americani. Non si può trascurare la prestanza fisica degli atleti di quell’area geografica, che si presta volentieri a sport di velocità(leggi qui), come già nell’atletica di Usan Bolt & co. Se quei Paesi raggiungeranno lo stesso livello agonistico nel nuoto, saranno temibili competitori per una medaglia d’oro.
 
facchini@swimbiz.it
 
 

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