René riaccende i motori

Quarantun anni, precursore dei velocisti italiani (ama definirsi la “pecora nera di Castagnetti”), René Gusperti scende di nuovo in campo, non in politica, ma in vasca, per gareggiare nella categoria Masters. “Quando mi ritirai nel 2005, snobbavo un po’ i Masters, ma mi sono presto ricreduto:  tutti mi dicono è una cosa tranquilla, ti bevi una birretta tra un allenamento e l’altro. In quello sono fin troppo allenato, visto l’aumento di rotondità negli addominali”. Subito, però, arriva il pronto riscatto “Sempre meglio di mio fratello André (anch’egli ex nazionale n.d.r.). Lui ormai sarà sui 120 kg (ride). Del resto ha due bambini più piccoli dei miei a cui pensare”. A proposito, pare che almeno uno dei figli di René stia seguendo le orme, pardon la scia del padre “Sara sta andando molto bene, vedremo che risultati conseguirà al meeting di Viareggio”. Se Sara è il futuro, ancora vivo è il passato azzurro “Il momento più bello della mia carriera è stato sicuramente la prima Olimpiade; mi manca soprattutto Castagnetti, con lui si scherzava sempre. Il più brutto è stato rendermi conto che ero a fine carriera, continuare a vedere il podio solo da lontano. Dal nuoto, però, non ho mai voluto allontanarmi del tutto”. Allora perché tanto tempo prima del ritorno in gara? “Perché è dura allenarsi quando non hai più obiettivi. Guardate Thorpe, che a questo aggiungeva lo stress delle accuse, per fortuna false, di doping. Ora come ora l’unico obiettivo è partecipare alla mia prima gara nei Masters, il 20 gennaio al meeting di Bolzano, dopo che l’anno scorso una distorsione alla caviglia mi ha fatto saltare Riccione”. Dunque un ritorno all’acqua senza stress per Gusperti, che però aggiunge “L’importante ora è tornare a divertirsi con questo sport meraviglioso. Se poi inizieranno ad arrivare anche i risultati…”.
 
moscarella@swimbiz.it

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