Una missione di pace

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L’anno olimpico riserva tradizionalmente sorprese. Ma nei misti italiani, come rilevava a Swimbiz Luca Marin, leoni come lui e Federico Turrini resistono ancora agli assalti. “Ci sono giovani promettenti come Giorgio Gaetani, ma noi ovviamente non molliamo - commenta a Swimbiz.it l’azzurro, dottore per laurea e non per soprannome, allenato da Stefano Franceschi nella loro Livorno – città meravigliosa, come i miei compagni di squadra”. Europei di Netanya dietro l’angolo, mercoledì 2 dicembre si comincia “Obiettivo finali e, se mi avvicino ai miei migliori, ci si potrà divertire” per l’atleta di Nuoto Livorno e Centro Sportivo Esercito che ai grandi eventi ha anche un credito con la sorte da riscuotere. Poi, sarà tutta d’un fiato verso Europei in vasca lunga a Londra e Olimpiadi di Rio 2016 “Dopo, sarà improbabile pensare ancora in ottica olimpica, ma non credo che smetterò di nuotare – e anche in futuro – vorrei restare nell’ambiente, magari insegnare ai più piccoli”. Pensi a Israele, pensi allo sport militare, viene automatico il pensiero a Bar Rahava. Pallanotista israeliano che lo scorso anno rinunciò al diritto, come atleta, di evitare il servizio militare e morì in uno scontro a fuoco sul fronte palestinese. “A Livorno ci sono molte caserme e mi è capitato di conoscere militari ‘veri’ - racconta Turro – ho grande rispetto per il loro lavoro, ti senti fortunato a non avere l’obbligo di andare in missione”. Allo stesso modo, però, anche il ruolo di atleta ha un valore extra sportivo. Oggi, il direttore tecnico dell’Italnuoto Cesare Butini ha spiegato l’importanza dell’evento di Netanya non solo per i partecipanti, ma per lo stesso paese ospitante “Siamo felici di portare il grande nuoto in Israele”. La ricerca della quotidinità: poter ammirare alcune delle nazionali più forti al mondo, Italia compresa, come in qualsiasi Paese occidentale “Vogliono mostrare che si può vivere una vita ‘normale’ anche in lì - tornano in mente - le Olimpiadi antiche, che segnavano una tregua tra tutte le poleis. Una delle funzioni dello sport è spostare conflitti e rivalità al livello più bello, quello di una gara. E Israele vorrà ben figurare anche nel medagliere, a cominciare da Gal Nevo, con cui ho gareggiato spesso in questi anni”.
 
moscarella@swimbiz.it
 
 
 
 

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