Valerio Coggi, il decimo WA

Copyright foto: Swimbiz.it

 Roba da thriller questi 200 stile libero. Nei giorni scorsi, il direttore di Swimbiz.it Christian Zicche ha indicato nove ‘candidati’ (leggi l’editoriale)  alla sinfonia azzurra a quattro vasche. Ma c’è un decimo nome da aggiungere all’orchestra. Filosofia Water Addicted come Swimbiz: mai troppo distante dalla vasca “Anche in futuro, mi piacerebbe fare il manager nel nuoto” commenta a Swimbiz.it Valerio Coggi. Outsider, ma non troppo. In fondo gli anni olimpici riservano sorprese, specie nelle sfide tra veterani tenaci e giovani affamati “Riccardo Maestri nel 2012 fece tempi incredibili sia agli Assoluti, sia agli Europei e si meritò il posto alle Olimpiadi. Anche quest’anno, per me chi andrà forte agli Assoluti farà bene anche agli Europei. Il Settecolli sarà davvero un’ultima chance”. Lui almeno giocherebbe in casa. E’ uno dei ragazzi del Team Lombardia che si allenano nella romana Sergio De Gregorio, sotto il tecnico Alfredo Caspoli “Mi segue da otto anni e dice che sono il suo piccolo ragazzo diventato grande”. E Coggi scelse la via estera per crescere “Era il 2012, avevo 16 anni e tra Nizza e Plymouth (base di Ruta Meilutyte n.d.r.) scelsi la prima. Un po’ per la vicinanza, un po’ per parlare un’altra lingua oltre all’inglese. Mi sono anche iscritto a un’università francese, perché la programmazione non entra in conflitto con l’agonismo”. Era la Nizza champagne di Fabrice Pellerin e atleti come Camille Muffat, Yannick Agnel, Charlotte Bonnet, Clèment Lefert “Fu un ‘bellissimo trauma’: passai dai bagnetti a ore di duri allenamenti in acqua e in palestra, ma potevo vedere da vicino come si preparassero i campioni”. In un gruppo così piccolo “Avevamo un rapporto quasi familiare. E’ stato uno shock quando mi hanno chiamato alle due di notte, dicendomi che Camille non c’era più. Fu già uno shock quando si ritirò dal nuoto: lei era la più seria e concentrata, pensavamo avrebbe smesso prima Agnel, col suo approccio più giocoso”. Dopo Nizza, altri tre anni ad Antibes “Per maturare come uomo e come atleta. Mentalmente e fisicamente”. Fino al ritorno a Roma “L’atleta si sposta per crescere o per trovare nuovi stimoli, ma alla fine sente sempre il richiamo di casa. Ad esempio il brasiliano che a gennaio verrà a Ostia – il giovane Brandonn Almeida(leggi qui) – sarà attirato dall’idea di allenarsi col numero uno al mondo del mezzofondo. Ma sono tutti bagagli d’esperienza da portare al ritorno in patria”.
 
moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram