Rachele Bruni, storico trionfo in World Cup. Barelli “A Kazan meritava il podio”

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Se vincere una gara non è mai facile, per dominare in un circuito devi metterci sempre qualcosa in più. Grinta e strategia, l’essenza del nuoto in acque libere che Rachele Bruni non cambierebbe con nulla al mondo. “Non siamo delle macchine” ricordava lo scorso giugno a Swimbiz.it, eppure il suo ruolino di marcia, prima azzurra a trionfare nella Fina World Cup dopo il sesto posto di oggi nella tappa di Hong Kong, è da Formula 1: nove delle undici tappe nuotate, oro a Viedma, Abu Dhabi, Setubal e Lac Megantic. Quarto posto ai Mondiali di nuoto di Kazan, con la qualificazione olimpica conquistata “Ma avrebbe meritato la medaglia di bronzo per la caparbia prestazione offerta. Durante quei dieci chilometri ci ha trasmesso la sua determinazione, la sua grinta; abbiamo sofferto insieme, ma purtroppo il ritorno della brasiliana Cuhna nelle ultime bracciate ha privato tutti noi di una medaglia che avrebbe completato una rassegna iridata storica con tutte le discipline sul podio” le parole del presidente Fin Paolo Barelli, complimentandosi con l’atleta e fiducioso per la nuova stagione, riportate dal sito federale. Come fiduciosa è la stessa Rachele Bruni “E' stato un successo costruito durante la scorsa stagione che mi dà entusiasmo per ripartire in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro”. Cominciando proprio dal Brasile, al collegiale nazionale di novembre.
 
moscarella@swimbiz.it
 
 

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