A chi ritrova la normalità

Copyright foto: Deepbluemedia

Non sono più solo i tecnici e le società puntare gli occhi sullo sport giovanile. Anche i semplici appassionati sono sempre più attirati dal nuovo che avanza: chi fa previsioni, promesse o, semplicemente, è spinto da curiosità. Non fa eccezione il nuoto. Le stesse aziende di swimwear cercano sempre più spesso il campione futuribile, come talent-scout. E’ arrivata la diretta streaming, ma non siamo ancora ai livelli del calcio giovanile o del basket Ncaa, dove si è tuffata anche la tv di massa. Per questo, per giovani come Nicolò Martinenghi, Giovanni Izzo, Alessandro Miressi, Giacomo Carini e tanti altri, che da anni iniziano ad essere sotto i riflettori, i Criteria sono l’occasione per ritrovare uno sport a dimensione di gioventù. Un mondo vasto, ma allo stesso tempo raccolto dove, bene o male, tutti si conoscono e si ritrovano volentieri. Prima di lanciarsi nuovamente nel nuoto dei grandi, che sia la responsabilità di rappresentare un neonato gruppo militare come le Fiamme Rosse di Lorenzo Mora(leggi qui), oggi oro nei 50 dorso cadetti (24”12), o un’eredità pesante come la rana azzurra per Martinenghi, 58”21 (Record dei Campionati) nei 100 rana juniores.

Ma c’è anche chi a Riccione festeggia oggi, in senso più profondo, il ritorno alla normalità. Segnala il sito Fin la storia di Gianluca Andolfi, oro e personal best nei 50 dorso junior 2000 (25”10). Il terremoto che a ottobre colpì l’Umbria rese inagibile per due settimane il liceo scientifico di Spoleto. Andolfi e i compagni della Spoleto Nuoto dovettero andare a scuola in un altro istituto e allenarsi senza il loro allenatore Piero Santarelli, autista d’ambulanza. Oggi hanno ritrovato la normalità di tutti gli altri ragazzi, atleti e studenti. Come Alessio Proietti Colonna – record della manifestazione nei 400 stile Cadetti (3’44”37) – e  gli altri ‘Ragazzi della via Baffi’, il vivaio Aurelia di Roma(leggi qui). O Thomas Ceccon, record nei 200 misti Ragazzi 2001 (1’56”59), di cui si parla sempre più spesso. Perché non sono più solo i tecnici e le società a puntare gli occhi sullo sport giovanile.

moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram