Scozzoli. Nessun limite ma…

Copyright foto: Swimbiz

Da settembre a oggi, l’incertezza doleva forse più del ginocchio stesso. In particolare, sui tempi di recupero “Non sapevo cosa aspettarmi. Pensavo di arrivare al Settecolli a posto” racconta Fabio Scozzoli a Swimbiz. Nessun timore di nuovi crack, come successo a Lochte “Lui non s’è operato. Paradossalmente, l’innesto da cadavere ha reso il ginocchio destro più resistente di quello sano, sono l’uomo bionico – Berlino resta meta remota – Bonacchi ci terrebbe a fare la staffetta mista con me, ma avremo altre occasioni”. Se guarda il nuoto moderno “La volontà è il solo limite: Schoeman va forte a 33 anni. Magnini a 32 è al top in Italia e, in vasca corta, in Europa…non penso al post nuoto”. La rana corre “Pesce una certezza; Toniato è forse quello con più prospettive, conosco bene chi lo allena – a proposito – non so su che basi Tamas abbia valutato il mio recupero, non ricordo precedenti nel nuoto. Ma i rapporti restano ottimi: s’è interrotto il legame professionale, non quello umano”. Non a caso Fabio dice ‘professionale’ “Concordo col Presidente Malagò, il nuoto va riconosciuto come la nostra professione – tema caro anche al giornalista Marcel Vulpis – siamo come disoccupati muniti di contratti con aziende, non ha senso”. Attirerebbe sponsor e, visto il fuggi fuggi dopo l’infortunio “Ne so qualcosa. A proposito, Singapore Swim Stars mi ha attratto subito: format, impianto, premi in denaro…idem Montecarlo. Assurdo un Settecolli sovrapposto al Mare Nostrum, basterebbe farlo il weekend successivo”. L’amata Carlotta Fiordoro sempre con lui “Mi dà equilibrio avere accanto una nuotatrice. Nozze? Sarebbe complesso: non sono il suo coach come Tusup con la Hosszu, gli impegni ci allontanerebbero per lunghi periodi”.
 
moscarella@swimbiz.it

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