Stefano Morini “La mia ricetta? Paltrinieri vs Detti due volte al dì”

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Questione di personalità, d’intelligenza e di programmazione. E poi il vantaggio di avere i due cavalieri dell’apocalisse mezzofondistica fianco a fianco. Riassunto breve dello spirito guerriero del coach livornese-ostiense, perché parte della settimana la “sviluppa” a Ostia centro federale dalle mille risorse: è una questione di cicli per il Moro, al secolo Stefano Morini, mister azzurro della premiata ditta dei 1500, e questo è il ciclo buono che inizia: Gregorio campione del mondo Paltrinieri e il nipote Gabriele Detti sono più di due assi nella manica, più di una lunga corsa e corsia che condurrà dritti dritti a Rio oimpica 2016. Ogni ciclo una gara, inframmezzata da tanta montagna, ritiri in quota che quest’anno programmeranno al centesimo l’ultima vera grande sfida, quella che conta di più: la finale delle finali, con i cerchi di Olimpia a decretare l’immenso natatorio. Partiamo dalla situazione: tranquillità estrema e voglia di macinare chilometri, “qui abbiamo tutti la stessa filosofia, chilometri e lavoro duro, per quello a nanna presto e sveglia prima del canto delle galline”. Già, il Moro ha archiviato Kazan mondiale. Conta le vasche, corregge a matita il blocco degli appunti, studia strategie, immagina a lungo termine. Immagina puoi, direbbe qualcuno, ma il Moro non è da spot. “Faccio una montagna in più”, lungo diretto quasi a togliere momentaneamente dalla scena e dalla circolazione il Paltri d’oro. Adesso che l’attenzione del mondo si sposta sul nostro numero uno “ma Greg è un ragazzo intelligente, non ha pressione” ma al caso l’unica pressione consentita è quella dello sforzo in quota “una montagna per ogni ciclo, a ogni ciclo una gara”. Semplice test da competizione, che lui fortunato se la gode ogni giorno in allenamento “i due duellano come fosse una finale”, chiaro riferimento al Detti, che nella maledizione mondiale ha perso due treni, Barcellona e Kazan, con l’ultima vista in tv “ha avuto sfiga, prima la spalla, poi l’infezione, ma adesso si riparte col turbo. La cura migliore? Paltrinieri vs Detti due volte al dì”. Già, una sorta di negative split per il nipote, quando ti alleni all’ultima parte più veloce della prima. Come dire che le soprese non mancheranno nella gara regina dei 1500, almeno quella che per noi Italia ha preso un peso e una dimensione mai vista prima. Paltrinieri non è solo, Detti non è un outsider “se penso a una finale, penso altresì che saranno entrambi protagonisti in alto”. Bella questa cosa di coppia, il giorno dopo della finale Pennetta-Vinci, non fosse altro che lo stesso manager della Pennetta, Stefano De Alessi Dao , lo è di Paltrinieri. Per il Moro sarà comunque lunga, da qui a Rio, fine del campionato, in un paragone calcistico. A proposito chi vincerà lo scudetto del pallone? Sornione interista, il Moro è più scaramantico sottorete che in vasca “Chi vincerà? La Roma dico , anche se per la storia del negative split applicato al campo occhio alla Juve. Certo l’Inter ha uno squadrone..” . Ma veramente Moro cosa teme a Rio? “Le sorprese dell’ultima bracciata, come quel Mellouli che potrebbe ritornare in piscina, vedremo”. Già coi gemelli della bracciata, i PaltriDetti, possiamo fare sogni tranquilli.
 
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