Su i guantoni e le cuffie, aspettando il ring di Rio 2016

Copyright foto: stefano morini

Non è che anche il Moro tirava di boxe? “No, al massimo ho letto le vite di Mike Tyson e Cassius Clay… e imparato come sperperare miliardi” ha commentato con ironia a Swimbiz.it Stefano Morini, nel mattino messicano di San Luis Potosi. Meglio concentrarsi sul nuoto, tenendo il pugilato “Come piccola alternativa in allenamento, che ho concordato col preparatore Marco Lancissi. L’abbiamo fatto un paio di volte qui al collegiale in altura”. Dal ballo dell’anno scorso(leggi qui) ai guantoni, il passo è breve: in fondo anche Muhammad Ali danzava sul ring “L’obiettivo è sempre spezzare la routine, facendo muovere un po’ ai ragazzi tronco e dorsali”. Ma la sostanza è sempre palestra e km in acqua “Anche i giovani si sono ben integrati”. Mezzofondisti in itinere, nel solco dei campioni odierni, sognando magari un giorno di emularli o persino superarli “Ad oggi, in Italia, per me i tre giovani mezzofondisti più forti sono Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti e Andrea Mitchell D’Arrigo. Se in futuro si aggiungerà qualcuno, meglio così”. Il futuro, oggi, si chiama Rio 2016. Un sogno olimpico dai buoni propositi sui 1500 stile, con Detti pronto a giocarsi le sue carte e Paltrinieri che, da vero boxeur, chiede il duello con Sun Yang. Sul come affrontarlo, si lavora a Ostia e in Messico, ma molto si dice e si scrive su un tempo che dovrebbe superare o almeno avvicinare l’attuale primato mondiale. Alcuni, come Paolo Penso, consigliano di non pensarci troppo in finale(leggi qui) “E' anche vero che un record senza medaglia conta poco – aggiunge il Moro – posso dire che se il lavoro (anche) mentale in allenamento è efficace, l’atleta arriva con la fiducia totale dello staff e una consapevolezza tale nei suoi mezzi da smorzare le tensioni della gara. Ma cosa dirò a Greg prima di quella gara, lo saprà solo lui a Rio”.
 
moscarella@swimbiz.it

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