Svizzera, la più amata dagli italiani

Italia e Svizzera; così vicine, ma due realtà dalle grandi differenze. E una di queste riguarda proprio il nuoto. "In Svizzera fare l'allenatore è un lavoro a tutti gli effetti, mentre in Italia siamo trattati da 'animatori' " afferma a Swimbiz Adriano Laguzzi, ex allenatore del Mendrisio nuoto "ci sono molti allenatori italiani nel Canton Ticino, a Chiasso, Mendrisio, Lugano, Bellinzona, Locarno. Da quello che so, ad Uster, società molto forte della Svizzera interna, è arrivato Nicola Cassio (ex Aniene n.d.r.) come direttore tecnico". Differenze non solo sul piano economico, ma anche nella dedizione allo sport "in Svizzera, esistono canoni ben precisi: prima viene la scuola, poi la famiglia, e solo dopo lo sport, ma ci sono anche realtà in cui si dà maggiore priorità al nuoto, come in Italia – inoltre – qui non esistono gruppi militari dove, chi ha le potenzialità, può continuare a fare sport e ad allenarsi, ricevendo uno stipendio”. Guardando Paltrinieri, commenta su Facebook "Questo è il nuoto italiano che mi piace" per la passione e l'impegno che Stefano Morini mette coi suoi ragazzi “Una volta, se l’allenatore mi diceva di fare una cosa era quella, senza discutere. Adesso bisogna mediare, essere psicologi. La mia regola è quella di Bonitta (ct Italvolley femminile n.d.r.): in allenamento non c’è democrazia, ma dittatura”. E i talenti iniziano a sbocciare anche tra gli elvetici “Martina Van Berkel finalista agli Europei di Bonn, Danielle Villars ottima delfinista e stile liberista, Alex Haldemann stile liberista e Jeremy Desplanches ranista da 2.14. Ricordiamoci, poi, che hanno avuto una campionessa del mondo a Shangai 2011: Swann Oberson, allenata da Elena Nembrini. Non sono proprio da sottovalutare".
 
ottaviano@swimbiz.it

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