Fondo, uno sconfinato futuro

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Mario Sanzullo (Andrea Staccioli-Insidefoto/Deepbluemedia)

I pilastri, i punti di riferimento, restano sempre. Rachele Bruni, Simone Ruffini, Arianna Bridi, Federico Vanelli Matteo Furlan, sempre bravo a inserirsi. E poi Martina Grimaldi. Oggi non avevo dubbi che avrebbe vinto la 25 km” sottolinea a Swimbiz.it Stefano Rubaudo, Team Manager dell’Italfondo, commentando gli Assoluti di fondo appena conclusi. Grimaldi campionessa europea in carica, rigenerata da quando l’allena Emanuele Sacchi(leggi qui). Stesso percorso seguito da Mario Sanzullo, doppietta 5-25 km e argento nella 10. Ma c’è un movimento giovanile pazzesco che preme questi campioni Giulia Gabbrielleschi lo scorso anno approcciava i grandi, ora si è confermata – oro 10 e 5 km – Andrea Manzi viene dalle giovanili e ha vinto la 10 km. Nella 5 maschile, c’erano quasi 70 atleti. Merito di una vera scuola fondo “Ma ai giovani diciamo di spingere al massimo anche nei 1500 stile in vasca, perché quella è la strada. E infatti sono tra i primi posti nelle gare giovanili”.

Gregorio Paltrinieri in acque libere alla Len Cup di Eilat (Fin)

La crescita è anche a valle. Nazionali e grandi nomi della vasca si affacciano sulle acque libere. Gregorio Paltrinieri(leggi qui), come pure Martina Caramignoli e Martina De Memme(leggi qui) si sono già testati con profitto. E se anche non proseguissero su questa via “La loro presenza aumenta ulteriormente la competitività”. Anche all’estero si contano esempi, dall’olandese Van Rouwendall allo statunitense Wilimovsky “Un trend che aumenterà, specie se rafforzato da un adeguato marketing”. Cresce la popolarità di questo sport Non hai limiti di posti come in piscina – e gli spettatori, come nel ciclismo o nella maratona – hanno massima libertà: guardi l’inizio, vai a un aperitivo, torni per vedere la fine… come a Copacabana alle Olimpiadi di Rio 2016. La tecnologia moderna non pone limiti “Puoi creare tribune galleggianti, usare telecamere su droni subacquei per seguire gli atleti… - e ci sono margini di crescita – si può ampliare il circuito di coppa del mondo. E alle Olimpiadi servirebbero gare da almeno 40 atleti”.

moscarella@swimbiz.it

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