L’enclave: la Cina pensa a un centro federale in Australia, dopo il bando di Sun Yang

Copyright foto: Afp

Tema attualissimo, dal calcio all’economia reale. Basti pensare che, per risolvere il problema abitativo in patria, la Cina costruisce isole artificiali in Malesia tappezzate di grattacieli da destinare ai propri concittadini. Il nuoto cinese ha in progetto l’edificazione di un centro acquato in Australia, per tornare a usare il Paese oceanico come base d’allenamento. Da almeno tre anni, Swimming Australia vive una spaccatura tra i tecnici che allenano atleti cinesi e quei colleghi che non vedono di buon occhio chi accetta soldi da una federazione straniera per allenare potenziali concorrenti olimpici degli atleti Aussies. Nel 2014, dopo una squalifica per doping che l’olimpionico Sun Yang scontò all’insaputa di tutti, la federnuoto australiana prese posizione: accesso vietato ai centri federali australiani(leggi qui), poi esteso a qualunque straniero che in passato abbia scontato una squalifica, e divieto ai tecnici federali di allenarli.

Swimming Australia sembra prendere sempre più distanza da Denis Cotterell, il tecnico che portò un all’oro olimpico e in passato mentore di Grant Hackett. Il nuovo piano federale prevede una riduzione dei poli olimpici(leggi qui) e il Miami Swimming Club, dove Cotterell ha allenato per 40 anni, non ha più lo status federale. Secondo The Advertiser, quotidiano che ha dato notizia del progetto cinese, gli è stato offerto 1milione $ per guidare il nuovo centro di allenamento. Cotterell, idolatrato in Cina (parla anche un po’ di Mandarino) ha ammesso di essere stato contattato, ma sta ancora valutando se accettare.

moscarella@swimbiz.it

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