Da Federica Pellegrini all’Australia, no alla cerimonia d’apertura olimpica

Dal Ct Jacco Verhaeren allo chef de mission Kitty Chiller, il commento al Gold Coast Bulletin in occasione della presentazione delle divise olimpiche è sempre lo stesso Non è stata un’imposizione dall’alto, ma una decisione presa  insieme, da tutta la squadra. Forse, anche per prevenire possibili polemiche. Perché la scelta della nazionale australiana di nuoto, non marciare alla cerimonia di apertura alle Olimpiadi di Rio 2016, ricorda molto la Federica Pellegrini che declinò l’ipotesi di fare da portabandiera a Londra 2012 e provocò la replica dell’allora Presidente del Coni Gianni Petrucci(leggi qui). La ragione è la stessa, 7 ore di marcia non sono l’ideale alla vigilia di una giornata di nuoto olimpico. Quest'anno, la Divina si è invece resa pienamente disponibile, poiché non avrà gare a stretto contatto con la cerimonia. “Ad ogni modo, non importa chi nuoterà il giorno seguente o chi dopo otto giorni. Tutti noi non marceremo, perché è una decisione di squadra. Parteciperemo alla cerimonia di chiusura – ha aggiunto Verhaeren, mentre Kitty Chiller ha commentato – onestamente, non ricordo l’ultimo nuotatore che abbia marciato… a molti atleti piace, ma alla fine sono lì per gareggiare.

 

moscarella@swimbiz.it

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