Le medaglie in rosa del Canada, una strategia d’investimento

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“Ogni anno, quasi tre milioni di canadesi prendono lezioni di nuoto e milioni nuotano nelle piscine, nei laghi e negli oceani. Non inizi a nuotare per vincere una medaglia d’oro. Inizi a nuotare perché sei canadese”. Con questo messaggio, Swimming Canada ricorda orgogliosamente il legame che il Paese ha con l’acqua, fin da quando i primi esploratori solcavano i suoi numerosi corsi d’acqua.

 

Il tweet del Primo Ministro canadese alle Olimpiadi
Il tweet del Primo Ministro canadese durante le Olimpiadi

Primo nuotatore olimpico canadese fu Robert Zimmerman a Londra 1908, unico nella storia ad aver fatto gare di nuoto e tuffi nella stessa Olimpiade. Da allora, la foglia d’acero ha costruito una solida tradizione acquatica. Pallanuoto, nuoto sincronizzato, nuoto e tuffi formano federazioni a se’ stanti, a loro volta organizzate nella Aquatics Canada, fondata nel 1968. Dopo gli anni recenti del velocista Brent Hayden e del mezzofondista Ryan Cochrane, alle Olimpiadi di Rio è irrotta una generazione femminile giovane e agguerrita. Sei medaglie (1 oro, 1 argento, 4 bronzi) tutte 'in rosa', tra le quali spicca la sedicenne Penelope Penny Oleksiak, oro ex aequo nei 100 stile e argento nei 100 farfalla. Lei e le sue connazionali vincenti - non solo nel nuoto - hanno scatenato l’entusiasmo delle canadesi, che in loro vedono il simbolo della donna moderna, capace di farsi strada fin da giovanissima. Durante i Giochi, lo stesso Premier Justin Trudeau  twittò “Girl Power” .

La 4x100 stile donne canadese, bronzo a Rio 2016 (Getty Images)
La 4x100 stile donne canadese, bronzo a Rio 2016 (Getty Images)

Un articolo di Cbc Sport dello scorso 15 agosto spiega come queste medaglie, in particolare i bronzi delle staffette 4x100 e 4x200 stile, siano frutto del programma “Own the Podium”. Lanciato dopo i Giochi invernali di Vancouver 2005 (e i Mondiali di nuoto a Montreal), in modo simile a quanto avviene nello sport britannico e australiano, l’Otp concentra i fondi sugli atleti con maggiori possibilità di medaglia. “Diverse gare olimpiche spesso hanno una concentrazione di atlete competitive inferiore rispetto ai maschi dichiara la direttrice del programma, Anne Merklinger. Da qui, la scelta d'incrementare gli investimenti sulle donne: a Rio il 60% del team olimpico canadese era costituito da atlete. Inoltre, molte delle nuotatrici canadesi a Rio sono state ‘costruite in casa’. Nonostante la vicinanza degli Stati Uniti, la maggior parte di loro si allena in squadre, università e centri federali - quattro in totale: Toronto, Vancouver, Montreal, Victoria – canadesi. La provincia più acquatica, leggendo i luoghi di nascita, è l’Ontario. E lì si trova anche Windsor, la città che ospiterà i prossimi Mondiali in vasca corta(leggi qui).

moscarella@swimbiz.it

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