Tre settimane agli Europei di nuoto, ma a Glasgow “E’ tutto pronto da due anni: piscina, gadget, fiori… nella città stessa si respira entusiasmo - spiegano in coro a Swimbiz.it le sorelle Alice e Gaia Alcaras, trasferitesi nel 2014 da Genova ad Aberdeen con la madre, ma spesso in trasferta nelle Lowlands per qualche gara – qui sono ‘avanti’ in tante cose: la vasca è tutta per noi in allenamento, le corsie attigue si alternano tra chi nuota in un senso e chi nell’altro, per evitare onde”. Si allenano con una stella del nuoto britannico, Hannah Miley - coach è il padre, Patrick Miley - già campionessa europea e due volte medaglia mondiale. Ti aspetteresti di vederla ogni giorno sui mass media “Invece no. Qui non vediamo mai nuotatori in tv, né interviste sui giornali. Hannah stessa è riservata”. Agli ultimi assoluti britannici, le due sorelle hanno chiesto la cuffia ad Adam Peaty “Per poi sentirci in imbarazzo, perché eravamo le uniche”.
E’ solo con i social media che il nuoto scozzese sta finalmente crescendo, anche in popolarità. Medaglie, copertine, talk show, amori, vacanze e pubblicità che vedono spesso e volentieri protagonisti i campioni azzurri, sono una chimera per la maggior parte dei nuotatori britannici. Anzi, le nuotatrici “Perché qui in tutte le squadre sono più le ragazze che praticano nuoto. I maschi fanno quasi tutti hockey, rugby, tennis…”. Atleti e piscine sono sostenuti dai soldi della lotteria nazionale "La piscina in cui ci alleniamo (presso la University of Aberdeen Performance Swimming n.d.r.) fu costruita grazie a quei fondi. E così molte altre strutture – ma come spiegò approfonditamente Swimbiz due anni fa(leggi qui) - basta un infortunio e rischi di essere tagliato fuori dal programma”.
E’ dura abituarsi al clima freddo della Scozia e Gaia, più legata alle sue radici, potrebbe anche tornare in Italia a fine liceo. Ma i paesaggi sono attraenti, la lingua non è un problema e molto, comunque, dipenderà dal nuoto. Nel 2019, saranno già cinque anni di permanenza per le due giovani – Alice inizierà presto l’università, Gaia ha ancora due anni di scuola davanti - e potranno ottenere il passaporto britannico. “Se ci chiedessero di nuotare per la Gran Bretagna? – all’inverso di quanto proverà a fare lo statunitense di origine italiana Santo Condorelli(leggi qui) – tra le due, chiaro che preferiremmo l’Italia. Ma se quella porta si chiudesse, non diremmo di no”. In fondo hanno già saggiato la squadra scozzese e Alice, mistista, punta ai prossimi Giochi del Commonwealth.