Magnini, il possibile ritiro. Pellegrini: quando me l’ha accennato, ho pianto

Forse è il suo ultimo Mondiale, forse siamo davvero al canto del Magno. O forse Filippo Magnini non ha ancora scritto tutte le pagine della sua carriera acquatica. E continuerà ad essere quell'esempio per i giovani e trascinatore di cui tutti i tecnici parlano. A cominciare da chi lo conosce da una vita, Claudio Rossetto, che con lui condivise la gloria dei due ori mondiali tra 2005 e 2007. Gli unici altri velocisti capaci di vincere in due edizioni consecutive i 100 m stile libero maschili, si chiamano Matt Biondi e Aleksandr Popov.

"Quando me l’ha accennato l’altra sera, onestamente mi sono messa a piangere. Per tutto quello che ha dato al nuoto. Però conosco la fatica che sta facendo. È il capitano della squadra. Sapere di non averlo come presenza in futuro in Nazionale, a me, ha fatto piangere. È come un ciclo che finisce. È giusto che finisca, per carità è la vita… fa male" racconta Federica Pellegrini ai microfoni di Lia Capizzi per Sky Sport. Il gossip qui non c'entra. E' empatia tra due sportivi che si conoscono da sempre, è la consapevolezza del tempo che passa "Siamo entrati insieme in Nazionale nel 2003. Sono tanti anni di gioie e delusioni" aggiunge la Divina, commentando l'abbraccio tra i due dopo l'oro vinto nei 200 m stile libero ai Mondiali di Budapest appena conclusi.

Qualunque sia il futuro, è già evidente che questo sarà ricordato come un Mondiale storico, indimenticabile "Le lacrime di Matteo (n.d.r. Giunta), me le ricorderò per tutta la vita perché non penso di averlo mai visto piangere".

moscarella@swimbiz.it

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